Ho dovuto dormirci sopra e riempire la giornata di lavoro prima di digerire tutte le emozioni che si sono accavallate ieri sera alla proiezione del film di Fulvio Mariani:

nostalgia rabbia tristezza orgoglio riconoscenza e quante altre che non so nemmeno nominare …

Un grande ‘in bocca al lupo’ per un film profondo ed importante, con temi ed avvenimenti complessi e che non lasciano indifferenti. È la storia, senza filtri di una passione condivisa nel tempo e nello spazio tra persone normali con una passione un po’ speciale.

Una storia che speriamo sarà apprezzata, sebbene viviamo in un mondo superficiale e questo è un lavoro complesso, che affronta, tra gli altri, anche un tema particolarmente complesso come la Morte, intrecciandolo continuamente con la Vita.

Per questo è un film ‘umano’, su chi e di chi ha capito proprio questo: la vita vale la pena di essere vissuta per ciò che senti dentro, che fa di te ciò per cui sei destinato.

Non è un film su supereroi.

E qui faccio la mamma orgogliosa, mi sarà perdonato:

abbiamo capito che abbiamo un figlio Matteo Pasquetto che, nel brevissimo arco della sua vita, grazie al suo talento puro e alla generosità di Matteo Della Bordella, è entrato a suo modo nella storia dell’Alpinismo: quello bello, pulito, di scoperta, di Storia, di radici, di grandi miti, di grandi fatiche e di grandi sogni da realizzare.

E di ambienti meravigliosi.

Un figlio che è ispirazione e forza per chi lo ha conosciuto affinché chi resta possa continuare a realizzare i propri sogni.

Di tutto ciò non si può che ringraziare, anche tra lacrime di nostalgia …