Uomini e montagne – serata evento ad Azzate con Matteo della Bordella.
Lo sappiamo, si scrive sempre così: ‘bellissima serata’, ‘serata meravigliosa’, ‘serata piena di emozioni’; per noi di Casa Matteo Varese e, crediamo, per tutti coloro – davvero tanti! – che erano con noi ieri sera, è stata proprio così: emozionante.
Venerdì 15 novembre presso il Cinema Teatro Castellani di Azzate, Matteo della Bordella ha incantato e tenuto incollato alla poltrona un pubblico eterogeneo per età e interessi: dai ‘montanari per passione’ a qualche professionista della montagna, ai cittadini di Azzate, agli amici di Casa Matteo Varese.
Le coppie di parole scelte per la serata dal Vice-Sindaco del Comune, Giacomo Tamborini e rilanciate dal giornalista Marco De Ambrosis con Della Bordella sono state: Uomini / Montagne e Montagna / Solidarietà. Sono parole che ci caratterizzano, le sentiamo nostre, sono nel DNA del nostro Comitato e Della Bordella le ha utilizzate come un navigato conferenziere parlando della sua vita di alpinista/esploratore durante la quale la montagna, la sfida, il successo si sono spesso intrecciati con la tragedia della perdita di amici, come i due Matteo e Korra Pesce. Ne è uscito, però, non il quadro di un alpinista che mette in conto tutto e che poi volta pagina – the show must go on! – e va avanti per la sua strada di sfide; ma l’affresco di un uomo, ora anche padre, che gioca fino in fondo la vita che si è scelto e per la quale sente di dover scommettere tutto il suo talento; guardando però anche ai giovani, cominciando ad assumere l’ottica del mentore, sapendo che molti di loro lo guardano con ammirazione e come modello.
Se Della Bordella è dentro la vita del Comitato da sempre, essendone un grande e generoso sostenitore, da ieri sera per noi lo è ancora di più: è come se avesse sottoscritto il nostro slogan: aiutare a far sbocciare i talenti dei giovani. Ci ha raccontato, infatti, dell’esperienza Eagle Team del CAI, della nuova via in Marmolada in cui Iris, 19 anni, è stata la chiave di volta, del suo nuovo ruolo di padre.
Il libro ‘La vetta della vita’, poi, per noi è anche la biografia alpinistica – ma forse non solo – del nostro Matteo: la penna fluida, pulita, senza arzigogoli e senza sconti di Della Bordella ci presenta gli aspetti, i tratti del carattere, la giovinezza ingenua ma solida del nostro Matteo. Da genitori abbiamo rivisto molti tratti di nostro figlio e ne abbiamo scoperti anche altri, soprattutto quelli in cui il suo carattere si intrecciava e si esprimeva nella professione.
Oltre all’incontro con tanti amici, la serata ci ha regalato anche quello con Bisaccia, istruttore delle Guide che ha avuto il nostro Matteo come suo allievo che e ci ha raccontato aneddoti relativi a quello che ha chiamato un talento puro per la montagna e per il mestiere della Guida. E poi quello con lo zio di un compagno di università … e poi con le sue prof di italiano e matematica del Liceo …
Inutile scrivere – ma lo facciamo lo stesso – dell’emozione che ci regalano ogni volta i video in cui i due Matteo ci raccontano il loro primo tentativo di salita della via degli Inglesi al Cerro Torre: non c’è traccia di delusione nei loro sguardi per non averla completata, ma certezza di aver scritto una pagina di storia in preparazione all’apertura, due anni dopo, di Brothers in arms, la vetta della vita, appunto. Quel tentativo e la successiva salita completa, hanno permesso a Della Bordella, nel 2022 di risalire la stessa via appena aperta per soccorrere e salvare la vita a Tomás Aguiló.
Un figlio, il nostro Matteo, consegnato alla storia dell’alpinismo: non era suo obiettivo e nemmeno suo interesse, forse … ma noi ne siamo orgogliosi ed onorati e ci piace far rivivere questo entusiasmo nelle iniziative che proponiamo.
Uomini e Montagne – Montagne e Solidarietà, appunto.
Riconoscenza per una serata così … grazie!